
I piselli sono tra le colture più amate dagli appassionati di orticoltura domestica. Facili da coltivare, ricchi di proprietà nutritive e capaci di arricchire il terreno di azoto, rappresentano una scelta ideale per chi desidera un orto produttivo e sostenibile. Tuttavia, per ottenere un raccolto abbondante e di qualità, è fondamentale conoscere il momento giusto per seminare i piselli. In questo articolo analizzeremo nel dettaglio quando seminare i piselli, quali fattori considerare e come preparare il terreno per ottenere risultati ottimali.
Il ciclo di vita dei piselli e le loro esigenze climatiche
Prima di stabilire il periodo ideale per la semina dei piselli, è importante comprendere il ciclo di vita di questa pianta e le sue esigenze climatiche. I piselli (Pisum sativum) sono una coltura di stagione fresca, il che significa che preferiscono temperature moderate e temono sia il caldo eccessivo sia le gelate tardive. La loro crescita ottimale avviene con temperature comprese tra i 10°C e i 20°C. Temperature superiori ai 25°C possono compromettere la fioritura e la formazione dei baccelli, mentre gelate forti possono danneggiare le giovani piantine.

Il ciclo di crescita dei piselli è relativamente breve: dalla semina al raccolto possono trascorrere tra i 60 e i 90 giorni, a seconda della varietà scelta e delle condizioni climatiche. Questa caratteristica li rende una coltura ideale per sfruttare i mesi più freschi dell’anno, sia in primavera che in autunno, nelle zone dal clima mite.
Oltre alla temperatura, i piselli richiedono un’esposizione soleggiata e un terreno ben drenato, leggermente calcareo e ricco di sostanza organica. L’umidità costante è fondamentale, soprattutto durante la fase di germinazione e di formazione dei baccelli, ma è importante evitare ristagni idrici che potrebbero favorire malattie fungine.
Quando seminare i piselli: il periodo ideale per ogni zona
Il momento migliore per seminare i piselli dipende principalmente dal clima della propria zona. In Italia, la semina può essere effettuata sia in autunno che in primavera, ma la scelta del periodo varia in base alle condizioni climatiche locali.

Nelle regioni del Centro-Sud e nelle aree costiere, dove gli inverni sono miti e raramente si verificano gelate intense, è possibile seminare i piselli già tra ottobre e novembre. In questo modo, le piante inizieranno a svilupparsi durante l’inverno e saranno pronte per la raccolta già a fine inverno o inizio primavera, anticipando le alte temperature che potrebbero comprometterne la produzione.
Nelle regioni del Nord e nelle zone interne, dove l’inverno è più rigido e le gelate sono frequenti, è preferibile posticipare la semina alla fine dell’inverno o all’inizio della primavera, generalmente tra febbraio e marzo. In questo modo si evita il rischio che le giovani piantine vengano danneggiate dal freddo intenso. In ogni caso, è sempre consigliabile consultare il meteo locale e attendere che il terreno abbia raggiunto almeno i 7-8°C per favorire una germinazione rapida e uniforme.
Preparazione del terreno e tecniche di semina
Una corretta preparazione del terreno è fondamentale per garantire una buona crescita dei piselli. Prima della semina, è consigliabile lavorare il terreno in profondità, eliminando eventuali residui colturali e sassi. I piselli preferiscono terreni soffici, ben drenati e ricchi di sostanza organica: si può arricchire il terreno con compost maturo o letame ben decomposto, evitando però concimi azotati in eccesso, poiché i piselli sono in grado di fissare l’azoto atmosferico grazie ai batteri simbionti presenti nelle loro radici.

La semina può essere effettuata a file o a postarelle. Nel caso della semina a file, si tracciano solchi profondi circa 3-4 cm, distanziati tra loro di 40-50 cm, e si depongono i semi ogni 5-8 cm. Nella semina a postarelle, invece, si pongono 4-5 semi in buche distanti 40 cm l’una dall’altra. Dopo aver coperto i semi con la terra, è importante irrigare delicatamente per favorire la germinazione.
Durante la crescita, i piselli necessitano di sostegni, soprattutto le varietà rampicanti. Si possono utilizzare reti, canne o fili tesi tra pali, in modo da sostenere le piante e facilitare la raccolta. Mantenere il terreno libero da erbe infestanti e garantire un’irrigazione regolare, senza eccessi, sono pratiche fondamentali per evitare stress idrici e favorire una crescita sana.
Consigli utili per un raccolto abbondante e sano
Oltre alla scelta del periodo di semina e alla preparazione del terreno, esistono altri accorgimenti che possono fare la differenza per ottenere un raccolto abbondante di piselli. Innanzitutto, è importante scegliere varietà adatte al proprio clima e alle proprie esigenze: esistono piselli nani, rampicanti, a grano liscio o rugoso, ciascuno con specifiche caratteristiche di resistenza e produttività.

La rotazione colturale è un altro aspetto fondamentale: evitare di coltivare piselli (o altre leguminose) nello stesso appezzamento per più anni consecutivi riduce il rischio di malattie e parassiti specifici. Dopo la raccolta dei piselli, il terreno risulterà arricchito di azoto, il che lo rende ideale per colture che ne hanno un maggiore fabbisogno, come pomodori o cavoli.
Infine, per prevenire attacchi di afidi e malattie fungine, è consigliabile adottare pratiche di coltivazione sostenibili, come l’utilizzo di macerati naturali (ad esempio di ortica), la pacciamatura e la scelta di varietà resistenti. Un monitoraggio costante delle piante permette di intervenire tempestivamente in caso di problemi, garantendo così un raccolto sano e abbondante.